Indice del diario di viaggio
Viaggio in Portogallo: cosa fare in 15 giorni – PARTE II –
Guarda anche il diario di viaggio in Portogallo -PARTE I-
IX giorno: Trasferimento in auto a Monsaraz
Dopo breve passeggiata a Tavira, facciamo un’ottima colazione al fornitissimo bar-cafè Veneza, in Praca da Republica. Indi riprendiamo l’auto e lasciamo l’Algarve, in direzione nord-est, per raggiungere Monsaraz nella regione dell’Alentejo (Tavira-Monsaraz 260 km, circa 3 ore). Man mano che ci addentriamo nella regione dell’Alentejo, il paesaggio muta radicalmente, divenendo arido e dorato, punteggiato da querce o ulivi. Monsaraz è una cittadella fortificata di epoca medievale, perfettamente conservata, incastonata su una collina che si apre su uno splendido panorama rurale dominato da campagne e multipli bacini d’acqua. Il borgo si presenta con possenti mura di cinta, pavimenti di acciottolato di pietre, case di calce bianca, un castello, una Torre di guardia, una Chiesa (Igreja Matriz de N. Sra da Lagoa sec. XVI/XVII).
Appena arrivati, ci rechiamo per pranzo alla Taverna Os Templarios, situata all’interno delle mura, provvista di una portentosa terrazza panoramica all’aperto, e di ricordevoli piatti di carne. Dopo la sosta ci rechiamo per il check-in al Bed & Breakfast D. Nuno, situato all’interno delle mura, a pochi passi dal Castello. La struttura e le camere del D. Nuno sono ben restaurate, ma l’aspetto antico permane nel rispetto del fascino dell’epoca medievale. Dopo aver esplorato ogni angolo del borgo, nel tardo pomeriggio raggiungiamo la vicina (4km) spiaggia fluviale di Monsaraz (Praia Fluvial de Monsaraz), per un bagno refrigerante in tiepida acqua dolce. Dopo un po’ di relax, prima di ritornare a Monsaraz, visitiamo i vicini Cromeleque do Xarez e il Convento da Orada. Il Cromeleque do Xarez è un complesso megalitico immerso nella campagna, incentrato da un’alta e levigata roccia centrale, e circondato da multipli megaliti disposti circolarmente. Il sito è particolamente suggestivo al tramonto quando le ombre si allungono progressivamente dietro le pietre fino a scomparire. Di fronte al complesso, a pochi passi a piedi, si innalza il settecentesco Convento da Orada, un complesso religioso di notevole bellezza circondato da altissime palme e dalla campagna dorata, inspegabilmente abbandonato.
Risaliamo a Monsaraz per assistere ad un secondo tramonto. Dopo breve pausa in camera, ritorniamo nuovamente alla Taverna Os Templarios, ove ci aspettano ottime specialità gastronomiche della regione. Dopo cena facciamo una puntatina in zona fluviale per ammirare le stelle, particolarmente luminose in quest’area. Infatti le particolari condizioni di visibilità dei cieli di quest’area dell’Alentejo, e soprattutto dell’area vicino la diga di Alqueva, consentono di contemplare un immenso manto di stelle; tale area protetta viene definita riserva Dark Sky.
X Giorno: Spostamento in auto a Obidos
Dopo colazione in terrazzo, procediamo in direzione nord ovest, da Monsaraz a Obidos (250 km circa 3 ore) con tappa intermedia ad Evora. Lungo la strada ci soffermiamo ad ammirare innumerevoli pietre megalitiche immerse nella campagna dorata tra querce ed ulivi. Evora con il più bel centro storico dell’Alentejo, merita senz’altro una visita, anche più lunga rispetto alla nostra, che è stata solo di poche ore. Ci prefiggiamo un breve giro a piedi, nel corso del quale visitiamo l’area del centro storico con la Sè de Evora (Cattedrale di Evora), il Tempio Romano, la Praca do Giraldo e l’Igreja de Santo Antao (Chiesa di Sant’Antonio). La Cattedrale è un’imponente chiesa fortificata in stile romanico-gotico, con uno spettacolare terrazzo panoramico con torri e torrette sui tetti. Il Tempio romano di Diana risale al II°-III° secolo dell’epoca romana, sorge di fronte al giardino omonimo e alle spalle della cattedrale. Dopo un breve camminata lungo una delle tante vie lastricate, tra case imbiancate a calce e decorate con linee color ocra, si raggiunge la centralissima Piazza di Giraldo, dominata dalla Chiesa di Sant’Antonio, del XV° secolo, in stile barocco e rinascimentale.
Ritorniamo in auto per raggiungere a circa 20 minuti di distanza da Evora, nel comune di Nossa Senhore de Guadalupe, il complesso megalitico Dos Almendres. Il complesso, tra i più grandi d’Europa insieme a Stonehenge, comprende megaliti preistorici eretti tra i 5.000 e i 7.500 anni fa. Il sito è immerso in ambiente naturale particolarmente gradevole ed affascinante, silenzioso, arido, punteggiato da innumerevoli querce da sughero (utilizzato per vari prodotti tipici portoghesi soprattutto di pelletteria). Ci fermiamo in un agriturismo molto noto ai locali, situato sulla strada d’uscita dal complesso megalitico, immerso nella campagna dell’Alentejo con annesso laghetto. Risulterà un’ottima scelta per l’abbondanza e la varietà del cibo, servito fino a sfinimento a buffet, e del vino locale, al prezzo di 16 euro per adulto. Dopo la pausa ci rimettiamo in auto e raggiungiamo il borgo medievale di Obidos.
Obidos è una delle meraviglie del Portogallo, una perla delimitata dal castello e da alte mura di cinta, che racchiude case antiche bianche con bordi gialli o blu, vie e viuzze acciottolate, chiese e piazze di epoca medievale. Il borgo è particolarmente turistico dato la notevole concentrazione di negozi e ristorantini, ma basta allontanarsi dalla via principale, o aspettare la tarda sera o il primo mattino, per contemplarne la bellezza e scoprire angoli e scorci unici. La sua bellezza è anche legata ai colori sgargianti dei fiori delle tante bouganville presenti. Ci fermiamo per due notti al Rainha Santa Isabel, un albergo storico situato nel cuore del borgo, sulla via pedonale principale (Rua Direita) caratterizzato da un ottimo rapporto qualità/prezzo, buone camere e colazione. E’ possibile accedere (di prima mattina o di sera per evitare i pedoni) alle vie interne del borgo solo per lo scarico/carico dei bagagli. Dopo check in e pausa in albergo, riscendiamo per la cena trascorsa al Petrarum Domus Restaurante, lungo la Rua Direita. Il ristorante è molto caratteristico con sale in pietra, camerieri in vesti d’epoca e buoni cibi, anche per i piccoli.
XI giorno: Alla scoperta di Obidos, Tomar e Fatima
Passeggiata in solitaria, di primo mattino lungo le mura di cinta (1,5 km da percorrere senza recinzioni) ove scattare solitarie foto panoramiche del borgo. Dopo colazione, procediamo con estrema lentezza all’esplorazione di ogni angolo di Obidos, considerando anche le dovute e continue pause tra negozietti e assaggi gastronomici vari (come il liquore all’amarena Ginjinha). Dall’ingresso sud (Porta da Vila) fino al Castello ammiriamo: 1) la Porta da Vila caratterizzata una cappella barocca del XVIII° secolo tappezzata dalle solite splendide azulejos, 2) le belle chiese Igreja de Sao Pedro e Igreja da Misericordia, 3) Praca e Igreja de Santa Maria, una tipica piazza medievale incentrata dal Pelourinho de Obidos (antica gogna di pietra ove venivano impiccati i criminali) e dominata dalla magnifica chiesa di Santa Maria, del XII°-XV° secolo, quasi interamente rivestita da armoniosi murales mistici di azulejos che richiamano la pace dei cieli, 4) l’Igreja de Sao Tiago, ricostruita dopo il terremoto e trasformata in libreria, 5) il Castelo, risalente al XII°-XIV° secolo, possente struttura in pietra non visitabile.
In mattinata procediamo come da programma in direzione nord-est alla volta di Tomar, distante 108 km e poco piu’ di un’ora da Obidos. Tomar è uno dei borghi lusitani piu’ caratteristici ed affascinanti, soprattutto in relazione all’indissolubile legame storico ed esoterico con l’Ordine dei cavalieri templari. Il simbolo di Tomar è il Convento dell’Ordine di Cristo posto sulla colllina che sovrasta l’incantevole centro storico. Parcheggiamo in pieno centro, al Parkhaus, comodo ed economico parcheggio situato ai piedi della collina verdeggiante che sovrasta il borgo e di fronte a Praca da Republica. La Piazza della Repubblica è una magnifica piazza di acciottolato a scacchiera bianca e nera, incentrata dalla statua del fondatore di Tomar e Gran Maestro dei templari Gualdim Pais, e delimitata da una serie di notevoli edifici storici tra cui spiccano il Municipio, l’Hotel Republica e la Igreja de Sao Joao Baptista. La Chiesa di San Giovanni Battista risalente al XV° secolo, presenta un bel portale in stile gotico, una torre in stile manuelino (tardo-gotico portoghese) con orologio del XVI° secolo e interessanti affreschi interni. Alle spalle della chiesa si apre il viale R. Serpa Pinto, un ampia strada pedonale in acciottolato, dominata sui due lati da bellissimi palazzi storici, alcuni dei quali tappezzati dalle caratteristiche e colorate piastrelle portoghesi, ed ospitanti negozi e caffè. Ricordevole, girandosi indietro, è il bellissimo scorcio del viale con la collina alberata sovrastata dal Convento di Cristo sullo sfondo. Il viale si continua distalmente con il ponte medievale di Dom Manuel, che attraversa il fiume Nabao, e con la movimentata R. Marques de Pombal. Ci riposiamo nel contiguo Parque do Mouchao, un curatissimo parco alberato adagiato sul fiume Nabao, con magnifica panoramica sul ponte e sulla cascata che il fiume crea in prossimità del ponte. Passeggiamo lungo il fiume, ricco di pesci, oche cigni, aironi, ammirando all’ingresso del parco la Roda do Mouchao, un ruota idraulica in legno, testimonianza del passato dell’area ricamata da mulini, frantoi e campi coltivati. Dopo opportuno riposo pranziamo decentemente all’elegantissima sala da pranzo dell’Hotel Republica nell’omonima piazza, scelta dettata dalla curiosità e dall’opportunità di usufruire di pasti italiani per i piccoli. Ricorderemo soprattutto l’‘attenzione dello staff per l’ospite che e’ stata impeccabile, quasi imbarazzante.
Dopo la sosta raggiungiamo a piedi, in 5 minuti, il Mata National dos Sete Montes ( Foresta Nazionale delle sette colline), altro parco verde di Tomar, molto esteso e curato, caratterizzato da alberi, siepi, aiuole fiorite e sentieri. Da qui è possibile raggiungere a piedi, attraverso una strada sterrata e alberata di circa 750 metri di lunghezza, il Convento dell’Ordine di Cristo. In alternativa bisogna riprendere l’auto e raggiungere il parcheggio apposito sulla collina. Abbiamo preferito la prima strada, più fiabesca, che dal bosco raggiunge le scale che portano fino alle mura di ingresso del complesso. Il convento di Cristo è una tappa che da sola vale il viaggio in Portogallo. Fu originariamente una fortezza con possenti mura difensive risalente al 1160 appartenente ai cavalieri templari. Nella metà del XII° secolo fu costruita la splendida Charola rotunda o Chiesa Rotonda, costruita dai templari su imitazione della Basilica paleocristiana del S. Sepolcro di Gerusalemme. Nei secoli successivi furono aggiunti altre strutture come la Navata manuelina della chiesa (1510), gli 8 chiostri e le 4 splendide scale di collegamento. Attualmente il complesso e’ una mescolanza di stili gotico, romanico, manuelino e rinascimentale. L’ingresso è di 6 euro e la durata consigliabile della visita è >2ore. Nel corso della visita risulta impressionante la bellezza della Chiesa Rotonda, caratterizzata da un esterno di 16 lati con contrafforti, finestre rotonde ed un campanile, ed un interno ottagonale finemente decorato con sculture, dipinti gotici/manuelini, statue policrome di santi ed angeli, poggianti su colonne, archi e capitelli in stile romanico. La Navata manuelina è una navata gotica aggiunta alla chiesa rotonda nel XV secolo e ristrutturata in stile manuelino, da Manuele I dal 1510. La navata, dall’esterno appare ricca di guglie gotiche, di statue e di corde simboliche dell’epoca delle grandi scoperte dei nautiche; ma è la finestra manuelina (Janela de Capitulo) ad essere l’attrazione piu’ bella della navata, un’enorme finestra visibile dal chiostro di Santa Barbara contiene numerosi motivi manuelini: il simbolo dell’Ordine di Cristo e di Manuele I, oltre a corde coralli e motivi vegetali Dei chiostri particolarmente suggestivi sono il Claustro di Lavagem (della Lavanderia) in stile gotico risalente al 1433, il Claustro do Cemiterio (del Cimitero) in stile gotico del XVI° secolo, i Claustro de Santa Barbara (di santa Barbara) del XVI° secolo, il Claustro da Hospedaria, (chiostro dell’ospitalità), e soprattutto il Claustro Principal o de D. joao III ( di Giovanni III) in stile rinascimentale, del XVI° secolo.
Dopo la visita ritorniamo verso i giardini di ingresso della Foresta delle sette colline e dopo un meritato riposo e vari giochi, ritorniamo all’auto. A circa 26km di distanza da Tomar, c’è una tappa che non può essere omessa: Fatima con il suo immenso Santuario dedicato alla Madonna apparsa ai tre pastorelli Lucia, Francesco e Giacinto il 13 maggio del 1917. La visita al Santuario, seppur breve, riavvicina a Dio ed è consigliabile a tutti data l’epoca non entusiasmante. A Fatima, i brividi si fondono con la commozione e con una soave sensazione di conforto. Avremmo voluto dedicare piu’ tempo a Fatima. Percorriamo 87 km e circa 1ora per tornare ad Obidos. Ceniamo al ristorante pizzeria Muralhas, a base di ottime pizze e gustosa carne.
XII giorno: Spostamento a Sintra
Dopo abbondante colazione in cento storico, proseguiamo il nostro tour verso sud, in direzione Sintra, distante 95 km e poco piu’ di un’ora da Obidos.
Sintra, distante 30 km da Lisbona, è una perla del Portogallo. L’incantevole borgo è ricco di palazzi storici e culturali, immersi nella cornice di boschi della Serra de Sintra, ove spiccano diversi patrimoni artistici come il Palazzo Nazionale de la Pena, Il Castello dei Mori, il Convento dei Frati Cappuccini, il Palazzo e Parco di Monserrate e il Palazzo di Setais. Dimoriamo per due notti nel comodo appartamento Casas da Biquinha, in Rie G.Il Vicente, in pieno centro storico. Una volta parcheggiata l’auto in vicinanza di Praca da Republica, cosa non facilissima e non economica, riponiamo le valigie in appartamento e ritorniamo in centro.
Il centro storico e’ dominato dal Palacio Nacional de Sintra, spettacolare palazzo reale del XVI secolo, e dalla piazza di acciottolato antistante (Terreiro da Rainha Dona Amelia) delimitata sul lato est, da una bellissima terrazza panoramica, sul lato ovest dalla piazza della Repubblica con la cabina telefonica stile inglese e da alcuni palazzi storici tappezzati dalle tipiche piastrelle colorate portoghesi (inconfondibile è il palazzo del Cafè Paris rivestito da piastrelle decorate azzurre), sul lato sud da altri eleganti palazzi storici e da un intreccio di vicoli che risalgono, tra negozietti e ristoranti, lungo una collina verdeggiante e rocciosa, sulla cui cima, si ergono gli antichi bastioni e le torri difensive appartenenti alle rovine del Castelo dos Mouros (Castello dei Mori VIII-XII secolo).
Dopo l’esplorazione del nucleo del borgo, le foto panoramiche al Miradouro da Ferraria, e la sosta all’ottima pasticceria Fabrica da Nata, riprendiamo l’auto in direzione Cascais distante 16 km (20 minuti) da Sintra. Cascais è una piacevole località balneare sulla costa atlantica, con belle spiagge e un grazioso centro storico di viuzze in acciottolato, ricche di ristoranti e negozi. Di sera, Cascais ha una temperatura decisamente piu’ mite rispetto a Sintra, e una maggiore scelta di locali per la ristorazione. Per raggiungere il centro citta’ percorriamo con l’auto il bel lungomare Av. Humberto II de Italia, provvisto di un percorso pedonale e ciclabile molto curato, lungo il quale i soffermiamo per ammirare la “Boca do Inferno” caratterizzata da scogliere panoramiche battute dalle onde, e piu’ avanti , il bellissimo castello-museo Condes de Castro Guimaraes, affacciato sul Miradouro Casa de S. Maria, un anfratto del mare sulle cui sponde si riconosce l’omonima lussuosa residenza con annesso il faro, oggi sede museale. Parcheggiamo in prossimità dell’antica fortificazione sul mare, Cidadela de Cascais, risalente al XV-XVII secolo. Proseguiamo a piedi sul lungomare fino alla spiaggia Praia da Ribeira, per poi continuare verso il centro storico all’altezza del Municipio, del Museo da Vila e della statua di Dom Pedro. Molto caratteristico il vicino Largo Luiz de Camoes, gremito di luci e ricco di ristoranti. Ceniamo al Ristorante Cerventeria Marisoneira, provvisto di buon cibo locale ed internazionale (anche italiano). Esausti torniamo all’auto nella speranza di raggiungere Sintra in pochi minuti. Purtoppo il navigatore non riconoscera’ alcune strade a senso unico (molto insidiose) in prossimità di Sintra, costringendoci ad un giro enorme per tornare all’alloggio. Di notte Sintra si veste di un abito completamente diverso: si mostra tetra, fredda, quasi angosciante, con la collina retrostante sormontata dalle luci sbiadite dalla nebbia che avvolge i vecchi ruderi dell’antico castello. E’ ora di dormire per evitare spunti per gli incubi notturni.
XIII giorno: Visita al Palacio Nationale de la Pena a Sintra
dopo colazione al Cafè Paris, sfruttiamo la splendida giornata di sole per raggiungere con l’autobus il Palacio Nacional de la Pena, un castello fiabesco, a tratti onirico, voluto dal re Ferdinando II, visitato ogni anno da migliaia di turisti. Il castello, completamente immerso nella natura, fu completato nel 1854 ed impressiona per i colori accesi e la ricchezza architettonica; le torri, le cupole, gli edifici, gli archi, le terrazze, le merlature, le colonne, le finestre, le decorazioni, le sale interne, seguono stili architettonici sempre diversi come il neogotico, neomanuelino, il neoromanico, il neomoresco e l’indo-gotico. Naturalmente gli scorci fotografici di dettaglio o panoramici sono praticamente infiniti. Il Palazzo si suddivide in 4 aree principali: le fondamenta e le pareti esterne con due porte, il convento circondato da merli e dotato di una bella Torre dell’Orologio, il patio degli archi moreschi di fronte alla cappella e il bastione cilindrico del palazzo propriamente detto. Impressionante e’ l’arco d’ingresso al convento o Portico di Tritone, ove alla base di una decoratissima finestra, si staglia una grandiosa scultura raffigurante un essere mezzo pesce e mezzo uomo, seduto su una conchiglia, e con la testa coperta da capelli che si trasformano in un tronco di vite. Particolarmente utile, specie per chi ha figli, è il servizio ristorante, sia interno che esterno. Il servizio di ristoro esterno è adibito su una delle terrazze del Palazzo, e strutturato con ampi gazebo, tavoli e sedie. Dopo pranzo, ci concediamo una lunga e rilassante passeggiata esplorativa del Parque da Pena, un’estesa area naturalistica caratterizzata da meravigliosi giardini con alberi e piante esotiche (come la Sequoia del Nord America, il cipresso di Lawson, Il Ginko cinese, la Criptomeria giapponese, ecc), arricchita da fontane, ruscelli, stagni, laghi pieni di anatre e pesci, e da opere artistiche, come la statua del re ideatore Ferdinando II, lo chalet della contessa d’Edla, la Cruz Alta (Croce alta) e il padiglione neomoresco della Fontana degli uccellini.
Da Sintra ci dirigiamo al Farol de Cabo da Roca, nella frazione Colares di Sintra, distante 20 km e una mezz’ora d’auto. Man mano che ci si approssima alla costa il clima diviene più freddo, ventoso e con una coltre di nubi disposta a muraglia. Il Faro, risalente al XVIII° secolo, è situato su un promontorio roccioso a picco sul mare, sferzato dal vento, con notevole vista sulle scogliere. Successivamente raggiungiamo la vicina Praia do Guincho, spiaggia sabbiosa situata in splendida area naturalistica, e dopo breve sosta ci dirigiamo verso la più mite Cascais (distante 15 km e 30 minuti) ove ceniamo all’ottimo e consigliabile Flamingo Restaurant-Bar Cascais in Largo Luis de Camoes, provvisto di ottimi cibi locali ed internazionali.
XIV giorno: Tour di Lisbona
Puntiamo su Lisbona distante 30km da Sintra. A Lisbona c’eravamo stati tre anni prima, come fermata di una crociera, e abbiamo sempre desiderato ritornarci. Lisbona è una citta’ dalla bellezza solare con una forte tradizione culturale, ancora viva ed unica, nonostante gli effetti omologanti della globalizzazione. Riponiamo le valigie all’Hotel Ibis Lisboa Malhoa, prendiamo metro con biglietto giornaliero di €6,40 (che consente viaggi illimitati nell’arco di 24 ore su tutta la rete di autobus, tram, metro ed elevadores). Scendiamo alla fermata Baixa-Chiado. A 160 metri dalla fermata, in Rua Anchieta, ci fermiamo al Kaffeehaus, un ristorante austriaco piccolo ma accogliente, da menzionare per gli ottimi ed abbondanti piatti tradizionali: birre, wurstel ripieni, cotolette giganti, strudel, saker, ecc… Dopo pranzo ci dirigiamo verso il quartiere Baixa. La Baixa, o città bassa, è un elegante quartiere commerciale, molto turistico, caratterizzato da un reticolo di strade “a scacchiera”, delimitanti palazzi storici contigui, molti dei quali ospitanti hotel, B&B, ostelli, ristoranti, bar, locali, negozi e uffici. Il quartiere fu ricostruito, dopo il devastante terremoto del 1755, per volere del marchese di Pombal. Visitiamo lentamente l’area prima di immetterci sulla via pedonale principale, Rua Augusta, animata da vari artisti di strada e venditori ambulanti. Giungiamo al maestoso Arco di Trionfo di Rua Augusta, l’ingresso monumentale della citta’ di Lisbona, che si apre nell’immensa Praca do comercio (Piazza del Commercio). La splendida piazza, di forma quadrata, incentrata da una statua equestre dedicata a Re Jose’ I, ha tre lati fiancheggiati da palazzi nobiliari di colore giallo con maestosi porticati e un lato aperto che si affaccia sul fiume Tago, ove si stagliano le due colonne fiancheggianti le scale di marmo dell’antico molo (Cais das Colunas). La piazza, vicinissima al porto, ha rappresentato per secoli la porta d’accesso alla città.
Dopo la visita di Baixa, saliamo su uno dei caratteristici tram d’epoca di legno di Lisbona; il piu’ famoso e’ il n. 28, che attraversa i quartieri con piu’ attrazioni turistiche quali Graca, Mouraria, Alfama, La Baixa, Chiado, Madragoa e Barrio Alto con il Castelo di Sao Jorge. Il tram risale cingolante le ripide vie dell’Alfama. Lungo il percorso, ammiriamo dall’esterno varie chiese come Igreja Sta Maria Madalena, Igreja de Santo Antono da Lisboa e la cattedrale del XII° secolo, Sé de Lisboa. Scendiamo all’altezza del Miradouro de Santa Luzia, nel quartiere Alfama, un’ area panoramica di notevole bellezza con chiesetta di Santa Lucia, pavimento acciottolato, colonnato, piante, bouganville viola, pannelli di azulejos e una meravigliosa vista sull’Alfama e sul fiume Tago. Si distinguono, tra i palazzi storici con i tetti rossi, il Monastero di Sao Vicente de Fora, la Cupola di Sta Egracia, la chiesa di Sto Estevao, le torri della Chiesa di Sao Miguel. Consigliabile per una sosta, il contiguo bar terraco Santa de Lucia ove riposarsi per un gelato o una bevanda con vista panoramica. Piu’ avanti si apre una bella piazzetta, nota come Largo das Portas do Sol con il Miradouro omonimo, anch’essa fornito di punti panoramici di ristoro. Dal Largo Porta do Sol , in circa una decina di minuti, si raggiunge il Castelo do Sao Jorge, una fortezza moresca del XVI° secolo, che domina il Barrio Alto, e che è divenuta un simbolo cittadino. Richiede un paio d’ore di visita. All’interno del Castello, a pagamento, si trovano vari punti panoramici, giardini, i bastioni, una camera oscura, il museo e diversi percorsi. All’esterno, visitabili gratuitamente, si ammirano l’Arco do Castelo, la statua di San Siorgio e la Chiesa Santa Crus do Castelo. Ritorniamo al Largo Porta do Sol ove si diparte una scalinata in discesa (R. Norberto de Arujo) che ci conduce nel dedalo di vicoli, scale, viuzze e piazzette in pendenza, caratteristiche dell’Alfama, il cuore storico di Lisbona.
L’Alfama è l’anima di Lisbona, ove le case popolari si alternano agli edifici signorili e ai monumenti, e dove nei tanti deliziosi locali tradizionali si suona e si canta il fado, la sentimentale, malinconica musica di Lisbona, simbolo artistico della citta’ e del Paese. Ci fermiamo nel largo de Sao Miguel, di fronte alla chiesa Paroquial de Sao Miguel, gremita di luci e di piccoli ristoranti tipici come Sao Miguel Grandes Cantorias, A Baiuca, Sao Miguel d’Alfama, pubblicizzati da invitanti voci di richiamo improvvisanti pezzi di musica fado. Scegliamo un tavolo all’aperto del ristorante A Baiuca. Gustiamo, dietro suggerimento dei simpaticissimi camerieri, una deliziosa ed abbondantissima zuppa di riso e pesce per due, spaghetti alla bolognese per la piccola, patatine, acqua e vino, a prezzi contenuti. Con il sopraggiungere del buio, la piazzetta si trasforma in un palcoscenico all’aperto, intimo, familiare, gioioso ove le splendide voci popolari, all’esterno di ciascun locale, si alternano in pezzi di Fado e di bravura. I passanti si bloccano e siedono ad ascoltare, dalle finestre aperte dei palazzi si intravedono persone mangiare, sui balconi si notano persone che bevono, gli applausi accompagnano alcuni pezzi ritmati, non si ha paura di sorridere, di divertirsi, è una serata memorabile, la nostra gioia si fonde con i sorrisi e la felicità della nostra piccola. Al termine della serata torniamo esausti in albergo, felici della giornata trascorsa.
XV giorno: Breve tour a Belem e rientro in Italia
Riprendiamo l’auto per raggiungere Belem, distante una ventina di minuti dal centro di Lisbona (circa 14 km), quartiere celebre per due gioielli storici: la torre de Belem e il Monastero dos Jeronimos (Monastero dei Geronimi). Parcheggiamo comodamente sul ciglio della strada, nelle immediate vicinanze della Torre di Belem, e proseguiamo a piedi. Dopo pochi passi raggiungiamo il Jardim da Torre de Belem, l’ampio giardino verde del parco antistante la Torre. La Torre di Belem completata nel 1521 sotto Manuel I, è un bastione medievale alto 30 metri con 4 piccole torri, caratterizzato da elementi gotici, bizantini e manuelini. La Torre è un gioiello architettonico, affacciato sul fiume Tago, che serviva sia da fortezza che da porto di attracco e di partenza per le navi degli esploratori portoghesi. Dopo le foto di rito e pausa colazione, raggiungiamo in pochi minuti d’auto il Monastero dei Geronimi, parcheggiando nelle sue vicinanze. Il Monastero è un impressionante complesso monumentale del XVI° secolo, un tempo convento dell’ ordine dei monaci di San Girolamo. E’ caratterizzato da maestosi e sfarzosi portali in raffinato stile manuelino, di cui spiccano il portale di ingresso e il portale meridionale, riccamente decorati con gabbie, guglie e nicchie contenenti statue. L’interno della chiesa è strutturato in tre spettacolari navate in stile gotico con volte a nervatura e altissime colonne ornamentali, e comprende: la Cappella Maggiore, in stile rinascimentale, contenente splendidi affreschi e i monumenti funebri di Re Manuel e di sua moglie Maria di Aragona; la Sacrestia, in stile manuelino, ricca in dipinti e con la volta che poggia su una colonna ritorta centrale; il Refrettorio coperto da una volta a nervature e delimitato da pareti decorate e piastrellate di azulejos del XVIII secolo; il Chiostro quadrangolare, uno dei piu’ belli del Portogallo, per la ricchezza delle sculture e delle decorazioni. All’interno del Monastero dos Jerònimos si trovano altre tombe di personaggi storici del Paese come il navigatore Vasco de Gama, e i poeti Luis de Camões e Fernando Pessoa. Nel complesso del Monastero si possono visitare anche il Museo Nazionale di Archeologia ed il Museo della Marina. Dopo la visita, a 200 metri di distanza verso il nucleo centrale del quartiere, raggiungiamo la “Unica Fabrica dos Pasteis de Belem”, una fabbrica pasticciera che dal 1837 custodisce il segreto della ricetta originale del famoso pastel de Belem o pastel de nata, un delicato dolce diffuso in tutto il Portogallo, che consiste di una tortina di pasta sfoglia ripiena di crema fatta di uova e panna. Oggi la “Fabrica” è composta da un labirinto di sale, tappezzate da azulejos decorative, contenenti tavoli e sedie per il consumo in loco. La “Fabrica” e’ divenuta celebre anche per le polpette di baccala’ oltre che per altri dolciumi e rustici tradizionali. Dopo pranzo, attraversiamo la strada per incamminarci lungo R. Vieria Portuense, a ridosso del curatissimo parco alberato, Jardim Vasco da Gama. Lungo tale strada, pedonale, vi sono bei palazzi storici colorati con ristoranti contigui all’aperto. Ci fermiamo al buon Ver Belem Restaurante, principalmente per le esigenze alimentari della nostra piccola. Nell’attesa esploro il Jardim de Vasco da Gama, una bella area verde, alberata, che custodisce l’ultima sorpresa del viaggio: : il Pavilhão Sala Thai, un tempietto thailandese, originale, all’epoca trasportato dalla Thailandia su nave in Portogallo. E’ ora di raggiungere l’ aereoporto, distante 15 km e una ventina di minuti da Belem. Riconsegniamo velocemente l’auto e ripartiamo in perfetto orario per l’aereo in direzione Roma.