Indice del diario di viaggio
Viaggio in Marocco: cosa fare in 15 giorni – PARTE I –
Guarda anche il diario di viaggio in Marocco -PARTE II-
I° e II° giorno Arrivo e visita di Marrakech (26/27-06):
Volo pomeridiano diretto Roma-Marrakech, compagnia Rynair, durata 4ore, arrivo serale nel moderno areoporto internazionale Marrakech-Menara ove procediamo rapidamente al disbrigo degli atti burocratici per l’ingresso nel Paese, al ritiro bagagli, al cambio valuta (conveniente in aereoporto, 1euro=10,77dirham), alla consegna, avvenuta senza intoppi, dell’auto, noleggiata su Rent car, fornita di router mobile wi-fi per la connessione internet, indispensabile per la navigazione satellitare e per l’intrattenimento nelle tratte lunghe. L’aeroporto dista circa 5km, e meno di dieci minuti d’auto, dal nostro albergo: Hotel El Andalous Lounges & Spa. Arriviamo in Hotel alle le 23 ore locale (+1), sistemiamo le valigie, ed esausti, andiamo a letto, avendo gia’ mangiato dei panini sull’aereo.
Al risveglio esploriamo un pò l’hotel, dimostratisi superiore alle aspettative. Situato in una zona residenziale (Hivernage), a circa 15 minuti a piedi dalla Piazza principale di Jemaael-Fnaa o a pochi minuti di taxi al costo di 30/40 dirham, El Andalous ha come punto di forza una splendida piscina con giardino e con ampio terrazzo ombreggiato ove si può fare colazione. Molto comodo e non presente in molti hotel marocchini, è il bar bordo piscina, provvisto di una ricca scelta tra cibi e bevande. Nell’Hotel è presente anche una spa con hammam, un centro fitness, un ottimo ristorante con piatti internazionali (oltre che marocchini, spagnoli, italiani ed orientali). Le camere sono dotate di ogni comfort, lo staff è molto gentile, il wifi è ottimo. La colazione è “a buffet”, molto buona e variegata anche per i piccoli. Dopo colazione ci dedichiamo alla scoperta della città. Marrakech è una delle città imperiali del Marocco, ricca di cultura, di divertimenti e di cose da vedere tra piazze, mercati, palazzi, moschee, giardini, musei, gallerie d’arte, ecc. Marrakech è delimitata da poderose mura argillose color rosso-ocra, erette nel 1120 con una miscela di paglia, fango e calce, divise da centinaia di torri e con ben 20 porte. La porta più bella corrisponde all’accesso principale, la Bab Agnaou, mentre la porta che si trova più a sud prende il nome di Bab El Rob. Tra le altre porte che meritano una nota ricordiamo: Bab Doukkala, Bab Berrima, Bab Debbagh, Bab ElKhemis. Fuori dalle mura, i quartieri della parte nuova, Guéliz e Hivernage, si contraddistingono per i viali ampi, gli hotel internazionali, i negozi occidentali, le moderne infrastrutture. Quasi tutte le attrazioni turistiche di Marrakech sono comunque collocate nella Medina, ossia all’interno delle mura. Raggiungiamo con taxi (economici con costo da contrattare prima della corsa), dopo circa 10minuti e 4km, Place des Ferblantiers o Piazza dei Lattonieri, una piazza tranquilla e scenografica, chiusa al traffico, contorata da palme, botteghe di lampade artigianali, di spezie e di essenze, nonchè da bar e ristoranti. Situata nel quartiere ebraico di Marrakech (Mellah), tale piazza rappresenta il punto di partenza e di sosta per la visita di alcuni dei più bei siti della città: Palais de la Bahia e Palais El Badi, il vecchio quartiere ebraico con la sua medina El Mellah, la Sinagoga Slat Al Azama ed il Cimitero Juif de Miaara. Il Palazzo El Bahia (9-17, 70 dirham) è uno dei capolavori dell’architettura tradizionale marocchina. Risalente al XIX secolo, il palazzo è suddiviso in diversi edifici con stanze, scuderie, moschee e ḥammām, riccamente decorate con marmo, legno e stucco, che si sviluppano intorno a cortili e giardini rigogliosi. Dopo aver ammirato decori, intarsi, mosaici e marmi colorati, ci immergiamo nella medina del vecchio quartiere ebraico El Mellah, risalente al XVI° secolo. E’ una zona meno turistica, più autentica ed affascinante, priva di reali pericoli, meritevole assolutamente di una visita. Le stradine della medina sono brulicanti di persone ed anche asini, con una miriade di botteghe artigianali, soprattutto di spezie, con prezzi generalmente inferiori al resto della città. Lungo il percorso visitiamo, per una sosta, la Sinagoga Slat Al Azama, caratterizzata da un grazioso cortile con patio rivestito da piastrelle e da colori blu e bianco con tavoli e sedie di ferro battuto, e da una piccola sinagoga. Proseguendo per circa 300 metri si raggiunge il Cimitero ebraico Juif de Miaara, caratterizzato da un paesaggio nuovo ed impressionante, dominato da una miriade di tombe di calce bianca, accecanti sotto il sole, e delimitato da mura di cinta brunastre.
Dopo la visita torniamo verso la Place des Ferblantiers, per visitare il vicino PalaisEl Badi (9-17, 60 dirham), un maestoso palazzo reale risalente al XVI° secolo, di cui restano diverse strutture come le alte mura ove nidificano le cicogne, i lunghi sotterranei per i prigionieri, alcuni pavimenti di mosaici colorati, un enorme giardino con agrumi, un lago artificiale e una terrazza panoramica. La visita risulta gradevole anche se meno entusiasmante rispetto a quella del Palais de la Bahia. Pranziamo in PlacedesFerblantiers al Place des Saveurs, ristorante con cibo non soddisfacente. Riprendiamo il taxi per raggungere la Moschea Koutoubia, di cui sono visitabili l’area esterna e i suoi meravigliosi giardini. La Moschea “dei librai”, risalente al XII° secolo, è una delle più belle del mondo islamico. Il suo minareto, alto 70 metri, ha una struttura armonica, elegante e riccamente decorata, contrastante con la sobrietà delle altre aree dell’edificio. Continuiamo la nostra passeggiata fino alla piazza Jamaa el Fna, il cuore turistico di Marrakech, dove odori, musica, cibo, bevande, artisti di strada, colori, bancarelle e caos regnano incontrastate. L’atmosfera è affascinante, ma spesso i venditori risultano assillanti fino allo sfinimento. Occorre quindi armarsi di pazienza, essere decisi nel respingere i continui “attacchi” e raggiungere angoli o bar panoramici “a distanza”. Interessanti sono le foto con scimmie, serpenti e uccelli vari, da contrattare necessariamente prima degli scatti. Dopo aver girovagato tra le varie bancarelle all’inizio della medina ritorniamo col taxi in albergo. Per la cena decidiamo di andare, per le esigenze della nostra piccola, in un ristorante italiano molto conosciuto, la Trattoria, in quartiere Gueliz, distante 2 km dal nostro albergo. Il ristorante vanta una fantastica location con porticato, piscina centrale, tavoli a bordo piscina, lanterne con luci soffuse. I camerieri sono gentili, il cibo è buono; i prezzi sono decisamente al di sopra della media. L’atmosfera è magica anche se troppo formale. Ci divertiamo lo stesso ed esausti, torniamo in albergo.
III° Giorno: In giro per Giardini, moschee e Medina di Marrakech
Dopo ottima colazione a bordo piscina in hotel, prendiamo l’auto per raggiungere il Jardin Majorelle, a nord-ovest della città, distanti 10minuti e 3.4 km dall’hotel.
I Giardini Majorelle (8-18, 70 dsh per i giardini + 30 dsh per il museo) consiste in un’opera d’arte paesaggistica del pittore francese Jacques Majorelle, caratterizzata da uno splendido giardino tropicale di palme, bambù, cactus, aloe, banani, ornato da fontane, laghetti, vasi, pergolati, e da una villa in stile moresco dipinta di blu, con rifiniture in giallo e verde. Il contrasto armonioso dei colori e il fascino della struttura rende il sito un luogo di terapia per il buonumore. Dopo una pausa nel buon Cafe Jardin Majorelle Marrakech, adibito accanto all’uscita dai Giardini, ci dedichiamo alla visita della Medina di Marrakesh e dei suoi tesori. Ci portiamo con l’auto nella zona nord ancora percorribile della medina e lasciamo l’auto nel parcheggio Naji Place Moukef, di fronte alla Moschea Derb Bab Ali’ (punto di riferimento), distante 400 metri dalla Madrasa Ben Youssef. E’ comunque non consigliabile inoltrarsi con l’auto verso la medina per evitare di rimanere imbottigliati in via senza uscita. Quest’area della medina di Marrakech è particolarmente affascinante in quanto ricca di siti culturali ben conservati e decisamente meno confusionaria.
Dopo circa 5 minuti a piedi lungo Souk Ahl Fes, girando sulla sinistra appena dopo la coloratissima erboristeria des Amis, raggiungiamo la Madrasa Ben Youssef (9-18, 20dirahm), una scuola coranica dalla notevole bellezza architettonica, fondata nel XIV° secolo durante il periodo dei Merinidi. Una volta entrati si rimane letteralmente impietriti di fronte alla magnificenza e alla pace del luogo. Si accede in un cortile con pavimento in marmo bianco incentrato da un bacino d’acqua rettangolare per i rituali di purificazione (abluzioni). Il cortile è delimitato da pareti bianche completamente ricoperte da stucchi decorati con arabeschi, calligrafie, figure geometriche e floreali, sormontate da travi di cedro finemente scolpite, e ricoperte in basso da mosaici colorati di ceramica (zelliges). Sul lato opposto del cortile, di fronte alla porta d’ingresso, si apre la Sala di Preghiera, di cui si ammirano gli archi, la cupola lignea e l’abside. Intorno al chiostro, ai piani superiori, si possono visitare le celle dormitorie per gli studenti, dotati di minute aree interne balconate, da cui si possono scattare interessanti foto. Dopo la visita ed una marea di foto, attraversiamo la vicina aerea delimitante la superba Moschea di Ben Youssef. Trattasi di una delle piu belle e antiche moschee del mondo musulmano, risalente al XII secolo, che prende il nome dall’emiro almoravide Ali ben Youssef. Non è visitabile dai turisti ma l’area esterna visitabile lungo la Rue Azbetz trabocca comunque di storia e bellezza. Oltre alla Moschea, si ammirano anche il Qubba Almoravide, palazzo a cupola con architettura Almoravide, e il Museo d’Arte e Storia di Marrakech. Procediamo in direzione Le Jardin Secret (il Giardino Segreto).
Prima però ci fermiamo per mangiare al ristorante Table de la Medina, situato dopo un’antica Porta contiguamente al Maqaam di Sidi Abdul Aziz, un santuario con tomba di uno dei sette santi di Marrakech. Il Table de la Medina presenta un buon terrazzo panoramico, arredi tipicamente marocchini e un cibo ottimo (anche per i piccoli), a prezzi contenuti. Dopo 2 minuti di cammino dal Ristorante accediamo a Le Jardin Secret ( 9.30-19.30, 80 dhm + 40dhm per la torre), un oasi di pace incastonata nel cuore della medina. Il Giardino Segreto è uno splendido riad, da poco restaurato, che comprende edifici decorati, un giardino islamico, rettangolare, e un giardino esotico, quadrato, un’incantevole terrazza, una torre, un ingegnoso sistema idraulico, un soave profumo di lavanda. Dopo la visita ritorniamo all’auto ed in albergo. Ci rilassiamo in piscina. Trascorriamo la cena al ristorante Las Terrazzas de Andalucia, contiguo all’Hotel El Andalous, caratterizzato da una perfetta location all’aperto, da un’ampia varietà di cibi internazionali e da un ottimo rapporto qualità/prezzo.
IV° giorno: Visita a Ait Ben Haddou in direzione Ouarzazate
Dopo colazione in hotel, lasciamo Marrakech in direzione Ouarzazate, distante 200 km (circa 4 ore d’auto). Il paesaggio lungo il percorso è estremamente piacevole, dominato dagli scenografici panorami della catena montuosa dell’Atlante. Si attraversano ripide montagne rocciose, distese infinite di terra rossa, ampie vallate verdeggianti e boschi. Il percorso procede tra precipizi, suggestivi panorami, venditori ambulanti di pietre vulcaniche, isolati ristoranti affacciati su dirupi, botteghe di artigianato e piccoli villaggi berberi. Dopo una breve pausa al Barka Tizi Restaurant Cafe, un bar ristorante dotato di una notevole terrazza panoramica e di una discreta offerta di cibi e bevande, raggiungiamo il passo di Tizi N-Tichka, situato a 2260 metri di altitudine. Dal punto più alto, si discende poi fino ad Ouarzazate. Facciamo altre brevi soste come al panoramico ristorante Palais de Tichka e alle botteghe di pietre vulcaniche Col di Tichka.
A circa 30 km da Ouarzazate, deviamo verso nord per pochi km, al fine di raggiungere Ait Ben Haddou, uno dei siti storici più visitati e fotografati del Marocco. Trattasi di un Ksar o villaggio fortificato, le cui torri, mura ed edifici, fatte di argilla color ocra, discendono sul fianco di una collina rocciosa, vicino al letto prosciugato di un fiume, in un’oasi rigogliosa di palme. L’antica architettura di fango di Ait Ben Haddou, la particolarità della sua posizione, il contrasto tra l’azzurro del cielo, l’ocra scuro del villaggio, il verde delle palme, i rilievi aridi circostanti di diverse tonalità dell’ocra, ne hanno fatto e ne fanno uno sfondo ideale per innumerevoli pellicole cinematografiche. Prima della visita ci fermiamo a mangiare nel Cafe Restaurant Terrasse dell’Auberge Bilal, provvisto di una splendida terrazza affacciata sul villaggio e fornito di ottime tajine di carne, ma anche di pasta, patatine e carne arrosto. Dopo la pausa ci addentriamo nel villaggio, senza guida, soffermandoci nelle varie e colorate botteghe artigianali che ne animano le vie.
Raggiungiamo le rovine del vecchio granaio situato all’apice della collina, da cui si possono ammirare stupendi panorami su Ait Ben Haddou, sul palmeto e sui rilievi desertici circostanti. Dopo la visita, di circa 2 ore, riprendiamo l’auto per raggiungere Ouarzazate. Abbiamo prenotato due notti all’Ibis Hotel. Situato in zona residenziale e centrale, l’hotel appare simile ad un castello con architettura esterna tipicamente berbera, un’ampia e buona piscina e un discreto ristorante internazionale. Gli interni e i servizi lasciano invece a desiderare. Trascorriamo il resto della giornata a giocare nella piscina dell’hotel con cena a bordo piscina a luci soffuse. Passeggiata notturna in solitaria in prossimità della Kasbah Taourirt.
V° giorno: La visita di Ouarzazate
Dopo colazione ci rechiamo verso la zona centrale di Ouarzazate, rimodernata e pulita, ove si trovano un grazioso souq, alcuni ristoranti, una farmacia berbera, il Musee du Cinema e la città vecchia, la cosiddetta Kasbah Taourirt (8-23, 20 dhm). La Kasbah, costruita nel 1754 con terra, paglia e acqua, è la piu grande del sud del Marocco, e una delle piu raffinate, per le ricchezza di decorazioni berbere con disegni, dipinti ed intarsi di legno. E’ consigliabile una guida di accompagnamento, anche se noi abbiamo preferito visitare il luogo senza interferenze. La lentezza nel visitare e gustare le cose, nel giocare, nel fotografare, sono una regola fissa per apprezzare un luogo senza innervosirsi, specie se con prole al seguito. Il sito è magico, un tuffo nell’antica epoca delle carovane, con il colore ocra scuro dei suoi edifici, le ripide scalinate, le strette finestre, le piccole porte. Dopo la visita raggiungiamo a piedi il Museo del Cinema (9-18, 30dhm), situato di fronte alla Kasbah. Il Museo è interessante in quanto consente di entrare a contatto con maestosi ambienti scenici utilizzati per diversi film degli anni 60/70. Data la scarsità di informazioni e segnaletica, la visita è molto rapida, ma nello stesso tempo gradevole.
Terminiamo la mattinata con la visita dello studio cinematografico Atlas Studios, situato a circa 7km di distanza. Prima però facciamo una pausa all’Hotel Oscar by Atlas Studios contiguoall’ingresso degli Atlas. L’hotel è caratterizzato da un’incantevole piscina circondata da palme e da ampi gazebo che ombreggiano sui tavoli all’aperto, ed è fornito di un ristorante con una buona cucina sia marocchina che internazionale. Gli Atlas Studios(8.30-18, 90 dhm totale), conosciuta come la Hollywood marocchina, merita sicuramente una visita per la maestosità degli ambienti scenici e il divertimento che ne può scaturire. Per gli appassionati di cinema e’ una tappa imperdibile. E’ oramai ora di pranzo, come da programma, ci dirigiamo in direzione sud verso verso il ristorante albergo Terrasse Des Delices, situato nella splendida cornice dell’Oasi di Fint, distante 20km e circa 35 minuti d’auto da Ouarzazate. La strada verso l’Oasi e’ completamente desertica e nel suo ultimo tratto, la superficie è sconnessa, poi sterrata, ma del tutto percorribile con un auto qualsiasi. L’ Oasi sorge come un miraggio nel deserto, compaiono prima imponenti rocce granitiche grigie, poi montagne di roccia di colore rosso-bruno, poi un esteso e lussureggiante palmeto lambito da un lungo corso d’acqua. Il punto piu’ panoramico per ammirare l’oasi è la Terrasse DesDelices, un albergo tipico con camere, piccola piscina, ristorante e una terrazza ventilata e meravigliosamente panoramica. Il ristorante offre cibi con un eccellente rapporto qualita/prezzo. Prendiamo tajine di carne con prugne, patatine, insalate, arrosticini di pollo e hamburger di carne. Dopo mangiato, ci addentriamo nella splendida oasi, percorrendo a piedi nudi un breve tratto del corso del basso fiume, ove notiamo tartarughe, rane, pesci e diverse specie di uccelli cinguettanti nel silenzio. Dopo pausa in albergo, torniamo per cena al ristorante dell’ hotel Oscar Atlas Studios, ove trascorriamo una piacevole serata.
VI giorno: Il trasferimento in auto verso le Gole di Dades
Di primo mattino visita in solitaria della Kasbah Tifoultoute , situata circa 9 km ad ovest da Ouarzazate. Trattasi di una Kasbah storica, ben conservata, con sfarzosi arredi tradizionali berberi e uno splendido terrazzo panoramico. Il sito sicuramente merita una visita. Dopo colazione in hotel, partiamo in direzione est, verso le Gole di Dades, (Gorges du Dades), distanti 150 km e 2 h 20 min d’auto da Ouarzazate. Come tappa intermedia abbiamo considerato la visita della Kasbah Amridil, situata nell’Oasi di Skoura, 43 km ad est di Ouarzazate. La Kasbah Amridil (8-19, 20dhs), costruita nel XVII°secolo, è una residenza storica fortificata con magnifici edifici e torri, eretti con argilla e terracotta, finemente decorati, nel tipico stile berbero dell’epoca. La Kasbah, non ancora travolta dal turismo di massa, è ben preservata e offre panorami e scorci spettacolari, specie dai piani superiori e dalle torri. Attualmente la residenza è divisa in due parti con due diversi accessi. Noi abbiamo visitato la parte di sinistra, lievemente piu ampia e panoramica. Accanto a quest’ultima, vi è un terzo accesso destinato al ristorante dell albergo, Espace Amridil Auberge, odoroso di menta, ove ci fermiamo per una bevanda fresca.
Dopo la visita, che può anche essere guidata, ripartiamo alla volta delle Gole di Dades. Dalla cittadina di Boumalne Dades, la strada si inerpica tra montagne rocciose rossastre, aride, lunari, attraversando oasi verdeggianti di palme e villaggi berberi, e incrociando tanti autoctoni a piedi, in abiti tradizionali. Ad ogni tornante, ad ogni angolo, si aprono terrazze panoramiche straordinarie, come quella situata di fronte alla Montagna “dalle Dita di Scimmia“, un’area dalla conformazione geologica molto particolare, dove le rocce montane, di colore rosso fuoco, assumono l’aspetto di tante dita, e discendono vertiginosamente verso uno stretto canyon sottostante con ruscelli, palme e coltivazioni. Raggiungiamo la nostra meta, l’albergo Chez Pierre, situato sulla strada, 9 km più a nord della Monkey Paw Mountains. Dalla strada si nota sola l’insegna, in quanto l’hotel si sviluppa verso l’alto su una collina naturale. Costruito in stile berbero con torrette e mura rosso-brunastre, l’hotel appare estremamente rifinito, curato nei minimi particolari, e ricco di lanterne e di terrazze panoramiche affacciate sulle pittoresche montagne circostanti. Le camere sono pulite ed accoglienti, la piscina accogliente, il ristorante molto buono. Dopo pranzo, facciamo pausa in piscina. Indi, mi dirigo in solitaria, verso la terrazza della Montagna dalle Dita di Scimmia. Qui si ritrovano varie guide locali, più o meno improvvisate, che per pochi dirham, accompagnano i turisti più curiosi, ad esplorare il canyon sottostante. Chiedo al meno invasivo di tutti di accompagnarmi. Il trekking nel canyon è molto piacevole, anche se a volte non si riesce a stare al passo dei giovani accompagnatori. Si attraversano, ruscelli, coltivazioni, palmeti, canyon di rocce rosse, ampi o anche strettissimi con pietre spesso sospese tra le fenditure. Dopo una miriade di foto, esausto, ritorno in albergo. L’atmosfera serale al Chiez Pierre è magica. Ceniamo su una delle terrazze, a lume di candela, divinamente. Aspettiamo che ci venga il sonno, fuori la porta della camera, guardando le stelle.
VII° giorno: A Merzouga in uno spettacolare hotel
La colazione al Chez Pierre è uno spettacolo raramente vissuto. Al proprio tavolo i camerieri imbandiscono un varietà e una quantità di alimenti fatti in casa, imbarazzante. Ci sono frittelle, crepes, panettone, pizze, pane arabo, macedonia di frutta, yogurt, cereali, aranciata, marmellate varie, nutella (su richiesta).
Dopo l’abbuffata, ricarichiamo i bagagli, e lasciamo le Gole di Dades. Facciamo prima pochi km a nord verso il Riad Bleu Afriqua Cafè Restaurant (consigliatoci dall’albergo), per fare delle foto panoramiche sul canyon, poi procediamo verso sud e poi verso est in direzione Merzouga (270 km, 4 h).
Come tappa intermedia ci fermiano alle Gole di Todra (Todra Gorges), situate ad una distanza di 79 km (circa 1 ora e 30 di auto) da quelle di Dades.
Le Gole di Todra consistono in uno spettacolare canyon attraversato da un corso d’acqua freddo e non profondo, fiancheggiato da alte barriere rocciose rossastre ravvicinate e a strapiombo. Su uno dei fianchi del fiume è stata costruita una strada che riduce il fascino della natura, ma che permette di attraversare con i mezzi il canyon, e di poter parcheggiare. Lo stesso spazio è utilizzato da numerosi venditori berberi, che esponendo i loro tessuti tradizionali e colorati, vivacizzano ulteriormente i contrasti di colore. Il sito è molto frequentato dagli autoctoni per rinfrescarsi. Gli amanti di trekking ameranno sicuramente il luogo, anche se le Gole di Dades offrono una maggiore varietà di sentieri.
Dopo la visita mangiamo al vicino Cafe e Restaurant La Source des Poissons Sacres, caratterizzato da un laghetto naturale contornato da palme dal potenziale infinito, e da una discreta scelta di buon cibo. Indi ritorniamo in auto per affrontare la lunga tratta per Merzouga, la porta del deserto del Sahara. La linea d asfalto, sempre ben tenuta, si srotola tra paesaggi sempre piu spogli ed aridi, tra tempeste di sabbia, radi villaggi, rilievi rossastri e orizzonti sfocati. Nelle vicinanze del paese di Erfoud, nel sud-est del Marocco, lo scenario, sempre estremamente brullo, si arricchisce di particolari montagne stratificate di roccia e di deserti coperti da pietre, spesso improntate da fossili. Si tratta di un esteso e meraviglioso ambiente preistorico, un tempo coperto dal mare, noto per i suoi ricchi letti fossili risalenti al periodo che va dal pre Cambriano all’era geologica attuale. Naturalmente, sulla strada abbondano casupole, negozi e musei di esposizione dei fossili ritrovati. Dopo aver oltrepassato Erfoud, raggiungiamo, dopo 33km e 25 minuti circa, in prossimità della cittadina di Merzouga, sulla sinistra della R 702 e a pochi km dal confine con l’Algeria, la nostra meta: l‘Hotel Café du Sud. Scelto dopo un approfondita ricerca su google map, e prenotata una camera con mezza pensione sul loro sito web, l’Hotel Cafè du Sud è un albergo da sogno, non particolarmente costoso, da considerare, in nostra opinione, la migliore base per esplorare il deserto del Sahara. Infatti la sua particolarità è quella di essere situato tra le dune di Erg Chebbicon la sabbia del deserto che ne lambisce le mura del lato est. Questo permette, a chiunque vi soggiorni, di esplorare le dune del deserto a piedi, a qualsiasi ora e senza guida. Sono facilmente prenotabili comunque, a costi ottimali, anche corse sui cammelli, con i quad o con auto 4×4. L’albergo presenta una struttura tipicamente berbera con muratura di fango, torrette e fini decorazioni. Offre camere caratteristiche con mobili di legno e dipinti tipici, un ottimo bar-ristorante con tavoli all’aperto, e una splendida piscina. La piscina, a sfioro, è delimitata sul lato est, da una muratura di mattoncini di fango che delineano archi simmetrici che si aprono, come ampie finestre panoramiche, sulle dune color albicocca. Si passa praticamente dalla sabbia del deserto all’acqua della piscina. Lo staff è estremamente premuroso con aitanti ragazzi berberi in abiti tradizionali sempre disponibili, il cibo è ottimo e abbondante. Dopo il check-in con attesa addolcita da tè alla menta e pasticcini, ci rilassiamo in piscina. Al tramonto facciamo una passeggiata nel deserto per poi tornare in camera. Cena a bordo piscina, con le luci soffuse delle lanterne, sotto la via lattea, con clima mite, lieve brezza e buon cibo della casa a base di pollo, carote, patate, riso, pasta, frittate.
Cosi’ vicino e così lontano. Si perchè il Marocco ha siti meravigliosi che tutti dovrebbero visitare. Meraviglioso diario di viaggio.