Diario di viaggio a Cuba (fai da te) dal 19 al 28 dicembre 2013

Viaggio fai da te di 10 gg di Silvio e Anna, studiato nei minimi particolari, con volo prenotato 2 mesi prima della partenza.

Volo: Air Europa (Roma-Madrid-L’Avana 15 h, L’Avana-Madrid-Roma 13 h – costo per due persone: 1600 euro).

Taxi prenotati in loco.

Hotel prenotati on line su casecubane.com e amorcuba.com.

Visto: necessario. La cosiddetta tarjeta de turista permette di entrare a Cuba per 30 giorni ed è prorogabile in loco fino a 60 giorni. Deve essere richiesta prima di partire al consolato, o più semplicemente ad un’agenzia di viaggi o on line (vistoturisticocuba.com, cubacenter.it, visascuba.com). Il costo è di 25 euro + eventuali spese aggiuntive. La tarjeta de turista deve essere accompagnata dal Passaporto che deve avere una validità residua di almeno 6 mesi.

Assicurazione sanitaria: è obbligatoria dal 2010 per far fronte ad eventuali spese mediche. Può essere stipulata on line insieme al visto sugli stessi siti sopradescritti (vistoturisticocuba.com, cubacenter.it, visascuba.com).

Vaccinazioni: non obbligatorie e non necessarie.

Cambio: da fare all’aereoporto o nelle cosiddette CADECA, sportelli bancari dove vengono applicati tassi di cambio più convenienti di quelli praticati negli hotel. Si possono utilizzare carte del circuito Mastercard e soprattutto Postepay. I bancomat sono presenti. Noi abbiamo utilizzato prevalentemente contanti cambiati all’arrivo in aeroporto come nostro solito (1,1 CUC,pesos convertibles=1 euro).

Operatore telefonico: scheda SIM cubana temporanea da comprare in aeroporto al Terminal 3, nel centro commerciale Cubacel, a basso costo, da far montare dal venditore (3 cuc al giorno + costo chiamata + 10 cuc di traffico obbligatorio) a cui si possono aggiungere altre promozioni per la navigazione internet.

Cibo: eccellente anche se poco vario; prevalgono aragosta, gamberetti, pesce, maiale, fagioli neri, riso, frutta,

Lingua: non è stato un problema; lo spagnolo è abbastanza comprensibile e spesso i cubani capiscono o parlano un minimo di italiano.

Clima: ideale nel periodo del nostro inverno, sempre soleggiato e secco con mare calmo.

 

Il Diario di viaggio a Cuba giorno per giorno


19 dicembre 2013: La partenza per L’Avana

volo con partenza alle 10.30 da Roma e scalo su Madrid. Il volo risulta essenziale con pochi passatempi e seduta stretta, ma nello stesso tempo puntuale, con discreti pasti e personale molto gentile. Arriviamo all’Aereoporto Internazionale di Josè Martì dell’Avana alle 19.45 ore locale (1.30 ora italiana). Dopo circa 1 ora di attesa per il riconoscimento e l’apposizione del timbro sulla tarjeta, entriamo ufficialmente in terra cubana, recuperiamo le valigie, cambiamo i soldi, compriamo una SIM cubana, e raggiungiamo in circa 30 minuti di taxi il centro città distante 20 km più a nord. E’ ormai notte, abbiamo solo il tempo di fare il check-in e di sistemare le valigie nella casa particolar Casa Habana, che sprofondiamo nel letto. Casa Habana, situata in Calle Habana, è un edificio perfettamente restaurato nello stile dell’epoca (1927), con una posizione centrale, a pochi passi dalla Cattedrale, dalla Bodeguita del Medio e da Calle Obispo. Presenta una splendida terrazza panoramica con lobby bar, camere climatizzate con bagno privato, una sala comune con finestre che affacciano sulla strada ove spiccano dipinti tanto belli quanto bizzarri.

20 dicembre 2013: In giro per L’Avana

Di buon mattino esploriamo la magnifica terrazza della casa particolar e dopo un’ottima colazione scendiamo per le strade dell’Avana, una città decadente, nostalgica, e nello stesso tempo bellissima, con un potenziale turistico infinito.
Percorriamo Calle Habana, Calle Obispo e Calle San Ignacio per raggiungere in una ventina di minuti Plaza Vieja, la più bella e colorata piazza dell’Avana coloniale, ricca di edifici antichi ben restaurati in stile barocco e art nouveau e nei cui dintorni si trovano alcuni luoghi di grande interesse come il Palazzo del Conde de San Juan de Jaruco (XVII° secolo), la Camera Oscura, il Planetario, la Fototeca di Cuba, il Museo di Naipes, la Casona Centro d’Arte, il Centro Cultural Pablo de la Torriente Brau. Dalla Plaza Vieja, attraverso la bella Calle Teniente Rey, raggiungiamo la Plaza de San Francisco de Asis (XVI° secolo), nei cui dintorni ammiriamo la Basilica e il Convento de San Francisco de Asis, la Capilla de la Santa Veracruz, la Catedral Ortodoxa Griega San Nicolas de Mira, il Museo de Alejandro de Humboldt, il Museo del Ron, ecc. Percorriamo verso nord Calle Mercaderes, una strada ciottolata e completamente pedonale, replica della via originale spagnola risalente al XVIII° secolo, ricca di musei, negozi, ristoranti ed aree sociali (la Case de Asia, il Museo de Tabaco, il Museo Armeria 9 de April, il Museo dei Pompieri, la Casa d’Africa, il Museo Simon Bolivar, il Museo Casa de Oswaldo Guavasamin, il Museo Marqueta, il Museo Casa del Messico Benito Juarez, la Casa de Obrapia,ecc..).

Raggiungiamo Plaza de Armas, la più antica delle quattro piazze coloniali dell’Avana Vieja, progettata nel 1520, e utilizzata dagli spagnoli per esercizi militari dal XVI° secolo. Attualmente si ritrovano nell’area della Piazza una statua di Carlos Manuel Cespedes, il Palacio de los Condes de Santovenia e diversi musei (il Museo de la Ciudad, il Museo El Templete, il Museo Nacional de Historia Natural, il Museo de Navigation, il Museo de Automòbil). Dalla Plaza de Armas ci dirigiamo verso l’area del porto ove visitiamo il Castell de la Real Fuerza, la fortezza militare più antica di tutte le Americhe (1558-1577) circondata da un impressionante fossato. Da Calle Mercaderes, dopo aver attraversato il bellissimo palazzo coloniale Palacio de los Capitanes Generales, proseguiamo su Calle Empedrado per raggiungere la splendida Plaza de la Catedral ove si erge la Catedral de San Cristobal de la Habana con la magnifica facciata barocca del Borromini (XVII°-XVIII° secolo), e diversi palazzi storici come il Palacio Marques de Aguas Claras, la Casa de Lombillo, il Palacio de Marques de Arcòs, il Palacio de los Condes de Casa Bayona, sede del Museo de Arte Coloniale il Centro Wilfredo Lam. Ritorniamo indietro lungo Calle San Ignacio per raggiungere Calle Obispo, ove ci fermiamo a mangiare un pasto a base di pesce e gamberetti in un piccolo ristorante ubicato lungo una delle tante traverse.

Calle Obispo è una via pedonale, stretta, colorata e molto turistica, ricca di gallerie d’arte, negozi, ristoranti, bar con musica e musei (Museo Numismatico, Museo 28 Settembre dei CDR, Museo di Pittura su Muri, Museo de Orificeria, Edificio de Santo Domingo), che si estende in direzione est-ovest per circa 1 km, da Plaza de Armas al viale Avenida Bèlgica all’altezza del famoso Ristorante El Floridita, vicino il Museo Nacional de Bellas Artes e il Parque Central. La percorriamo interamente, per poi deviare verso sud per raggiungere la bella Plaza del Cristo con l’Iglesia Parroquial del Santo Cristo del Buon Viaje, meno turistica ma non meno bella, ove poter osservare come trascorre la vita quotidiana dei cubani.

Dopo un po’ di relax ci dirigiamo in pochi minuti sulla strada Paseo del Martì di fronte all’edificio monumentale El Capitolio dove reclutiamo autista con Cadillac rossa che ci conduce e ci fa da guida nella visita di alcuni siti più lontani rispetto al nucleo coloniale: la Plaza de la Rivolution, un’enorme piazza circondata da edifici governativi con gigantografie di due icone della rivoluzione, Che Guevara e Camillo Cienfuegos, e con un obelisco centrale, memoriale di Josè Martì; il Malecon, il famoso e affascinante lungomare dell’Avana, lungo 8 km, che rappresenta un punto di incontro alternativo per cubani e turisti che amano il rumore o il silenzio del mare; Via Monumental attraverso cui raggiungiamo l’altra sponda della baia dell’Avana fino alla Fortaleza San Carlos de la Cabana, per ammirare, tra cannoni e mura della fortezza, tra gli edifici dell’agglomerato urbano e il blu del mare, uno spettacolare tramonto sulla baia. Ritorniamo nella zona coloniale, ammirando dall’esterno alcune chiese dell’Avana situate più a sud come l’Iglesia e Convento de Belen, il Convento de Santa Clara, l’Iglesia del Espiritu Santo, la Catedral Ortodox Nuestra Senora de Kazan. Raggiungiamo la nostra casa particolar Casa Habana ove ci prepariamo per la serata. Ritorniamo su Calle Obispo dove ci fermiamo a cenare sul balcone panoramico del buon Restaurante Paladar Sevillas, nel tratto tra Calle Aguacate e Calle Villegas. Nel dopocena passeggiata fino alla Bodeguita del Medio in Calle Empedrado
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21 dicembre 2013: Spostamento a Vinales con autista “particular”

L’Avana-Vinales 183 km. 2 h 30

Di prima mattina partiamo con autista e fidanzata in direzione Vinales, una piccola cittadina della parte più occidentale di Cuba, nell’omonima Valle di Vinales.
La Valle di Vinales è una depressione di terra rossa, coperta da una vegetazione rigogliosa e verdeggiante, punteggiata dai mogotes, ripide formazioni collinari di roccia carsica e grotte, che creano nell’insieme, scenari naturali così unici e spettacolari da essere menzionati come Patrimonio dell’Umanità. Il fascino della Valle è legato anche alla presenza delle piantagioni di tabacco e delle caratteristiche fattorie di produzione di sigari (Cohiba, Montecristo, Romeo y Julieta, Robainos) che possono essere visitate con escursioni a piedi o con cavalli.

Appena arrivati raggiungiamo la casa particular Cabana Manzana situata in fondo al paesino, in mezzo alla campagna, ove la gentilissima signora Manzana ci accoglie calorosamente e ci conduce alla tipica capanna in legno che avevamo prenotato.Cabana Manzana è una sistemazione immersa nella natura con spettacolari vedute sulla Valle, dove asini, cavalli e galline interrompono coi loro versi un silenzio rigenerante. Manzana prepara ottime ed abbondanti colazioni a base di frutta fresca e succhi, ed insuperabili pranzi e cene, su richiesta, a base di aragosta, pesce, carne o pollo. Inoltre dispone di una fitta rete di conoscenze per tutte le escursioni e i trasferimenti. Sistemate le valigie ritorniamo sulla stradina ove ci facciamo dare un passaggio da un gentile cubano, in una bellissima Chevrolet verde, al vicino Balcon del Valle, un ristorante in legno, con uno splendido terrazzo affacciato sulla Valle di Vinales, dove, in un ambiente pulito, immerso nella natura e nella quiete, con una vista strepitosa, consumiamo, a prezzi contenuti, il pranzo più buono ed abbondante del nostro soggiorno cubano: aragosta, fagioli neri, riso cucinato in diversi modi, banane fritte, rum.

Rifocillati, ritorniamo al nostro alloggio, dove con l’aiuto di Manzana, prenotiamo un’escursione a cavallo. L’escursione ci consente di penetrare nei meandri della Valle, dove tra mogotes e piantagioni di tabacco, su sentieri di terra rossa, raggiungiamo qualche fattoria di produzione dei sigari. Il campesino di turno ci intrattiene nelle caratteristiche capanne di legno (Casas de Tabaco), per spiegare i processi di essiccazione del tabacco e le fasi,tutte naturali,di lavorazione dei sigari. Al termine della spiegazione fumiamo un sigaro intinto leggermente nel miele secondo tradizione, beviamo un goccio di rum, compriamo diversi sigari freschi il cui odore è così piacevole ed unico da mantenere vivo e meglio di una fotografia o di un souvenir, ogni qualvolta lo si respira, il ricordo di Cuba e della Valle di Vinales. Terminata l’escursione ci dedichiamo alla visita del piccolo ma incantevole paesino di Vinales, ricco di edifici coloniali bassi e colorati e di graziosi giardini. Passeggiare nelle piccole strade attorniate da case in stile colonico, tra carretti trainati da cavalli o asinelli, galline, macchine anni ’50, persone a piedi, è come vivere in un’ epoca passata, più bella, più dolce, più quiete, in poche parole più degna di essere vissuta rispetto a quella a cui siamo abituati. Passeggiare per Vinales, assaporando un buon sigaro, spazzando i brutti pensieri, ritempra e consente di addentrarsi nell’atmosfera unica di Cuba. Al centro di Vinales, in una bellissima piazzetta sorge una piccola chiesa in stile coloniale, l‘Iglesia del Sagrado Orazon de Jesus, ove ruota l’intera attività sociale del paese. All’orario concordato ritorniamo alla nostra casa particular dove la proprietaria, come unici pernottanti, ci ha allestito un tavolo all’aperto in campagna sotto un porticato, con romantica cena a lume di candela, in un contesto da favola.

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22 dicembre 2013: Verso Sedona attraverso la scenic road AZ 89A

Vinales-Palma Rubia-Cayo Levisa, 50 km, 1 h +30 /40 min. di traversata
Cayo Levisa-Palma Rubia-L’Avana, 30/40 min di traversata +2 h 20, 160 km.

Sveglia presto, ottima colazione alla Cabana Manzana, all’aperto, sullo sfondo dei mogotes. Facciamo amicizia con una collega medico cubana, simpatica figlia della proprietaria. A Cuba, il livello di istruzione legato ad una buona scuola pubblica, è spaventosamente elevato, con laureati che si confondono e si intercambiano tranquillamente con autisti, meccanici, contadini, camerieri, operai, studenti e che rappresentano uno dei punti di forza dell’isola caraibica, specie nel campo medico. Dopo contrattazione con autista consigliato da Manzana, ci dirigiamo verso nord alla volta di Palma Rubia dove si trova un piccolo molo, circondato da mangrovie, da cui parte, verso le 9.30-10, un traghetto che raggiunge la vicina isoletta di Cayo Levisa. Nei 35 CUC a testa è compreso il traghetto A/R e il pranzo a buffet nella struttura del piccolo albergo presente sull’isola.

Cayo Levisa è un vero paradiso tropicale con pochissima gente, spiagge bianche, mare cristallino e boschetti di mangrovie. Una volta arrivati è consigliabile non fermarsi sulla spiaggia principale ma intraprendere una passeggiata sulla sinistra. Più ci si spinge avanti verso la punta orientale dell’isola (Punta Arena), più si trovano delle piccole baie isolate, con spiaggia bianca e fine simil-borotalco, mare azzurro calmo, tronchi di legno e mangrovie, e sui cui fondali si possono facilmente osservare stelle marine dagli sgargianti colori arancione, rosso, giallo (che vanno solo osservate in quanto muoiono facilmente se manipolate e portate anche per pochi secondi fuori dall’acqua). Verso le 17 il traghetto ci riporta sulla terraferma ove il nostro paziente autista ci attende sonnolento al bar.

In circa 2 h 30 min. raggiungiamo L’Avana e la nostra Casa Particular Casa de la Calle Luz Bed & Brakfast, un’edificio coloniale con posizione centrale nell’Avana vecchia, caratterizzata da camere pulite, terrazzo panoramico, colazioni abbondanti, opportunità di pranzare e cenare in casa. Unico neo, come notato peraltro anche nella prima casa particolar, trasportare prima in salita, poi in discesa, le valigie al secondo piano su ripide scale perché i cubani di città apriranno la porta al suono del campanello o saluteranno calorosamente, ma raramente aiuteranno a prendere le valigie. Dopo aver sistemato le valigie, ci prepariamo per la serata. Come prima cosa percorriamo la pedonale Calle Obispo, per raggiungere il Parque Central con le palme e la statua di Josè Martì fino alla strada Paseo de Martì ove si ergono il bellissimo Gran Teatro “Alicia Alonso” e il Campidoglio (El Capitolio). A tale livello, su questa strada e sulla intersecante Calle Obrapia, sostano taxi, caratteristici coco e mini-taxi, e tante meravigliose auto d’epoca anni ’50. Scegliamo il viso più pulito tra gli autisti cubani delle auto d’epoca presenti e contrattiamo per il tragitto del mattino seguente in direzione Trinidad con tappa intermedia di diverse ore a Cienfuegos. Dopo aver trovato un ottimo accordo con un apparente buon uomo, ci facciamo dare un piccolo passaggio per ritornare in zona coloniale ma non lo avessimo mai fatto, perché commette una piccola infrazione con l’auto con un inversione in zona trafficata e subito compare dal niente una moto con poliziotto che gli fa una multa (che paghiamo noi! 🙂 ).

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23 dicembre 2013: Alla scoperta di Trinitad con tappa a Cienfuegos

L’Avana-Cienfuegos-Trinidad, 4 h 315 km

Dopo colazione, all’orario concordato – verso le 8 – il nostro autista ci viene a prendere con una meravigliosa Pontiac blu con interni di pelle bianca, in compagnia di presunta moglie e di “amico”della moglie, in tre seduti anteriormente, e di una dolce bambina che sedeva posteriormente in nostra compagnia. Musica cubana ad alto volume, velocità di crociera, buona compagnia, raggiungiamo sorridenti in circa 3 ore (233 km.) la cittadina di Cienfuegos. Una volta arrivati ci diamo appuntamento per il pomeriggio e, come due famiglie che hanno condiviso un mezzo di trasporto, ci separiamo e visitiamo ciascuno per sé le bellezze di Cienfuegos.

Cienfuegos è un’affascinante cittadina situata sulla costa sud di Cuba, fondata nel 1819 da un immigrato francese, che combina lo stile variopinto caraibico all’eleganza dell’architettura francese. Percorriamo El Boulevard (Calle San Fernando), strada pedonale particolarmente turistica, ricca di locali con musica, bar, ristoranti e negozi. Ci fermiamo lungo la strada allo storico Restaurante La Verja dotato di un accogliente giardino all’aperto e di buoni piatti. Da Calle San Fernando si accede al Parco Josè Martì, sulla cui piazza, che rappresenta la zona centrale e fulcro della cittadina, si affacciano bellissimi edifici restaurati, di importanza storica, tra cui il Palacio de Gobierno, il Teatro Tomàs Terry, la Catedral de la Purisima Conception, l’Arco de Triunfo, La Casa de La Cultura Benjiamin Duarte, il Museo Provincial, e ancora alberi secolari e vari locali con musica dal vivo. Nel parcheggio antistante la piazza, sostano stupende auto anni ‘50, che si fondono con la bellezza del luogo e che non si smette mai di ammirare. Attraverso Calle Santa Isabel, altra strada pedonale acciottolata con mercatini di artigianato, si raggiunge la zona del lungomare e del piccolo molo (Muelle Real) ove in un’atmosfera suggestiva tra mare, panchine, musica e zona wifi è possibile sorseggiare un drink nei vicini bar. Da qui si può raggiungere il Paseo El Prado, la strada più lunga di Cienfuegos che conduce sul Malecon che a sua volta si prolunga fino all’estremità della baia, dal nome di Punta Gorda. (Muelle Real-Punta Gorda 3,2km). Lungo la passeggiata si possono ammirare splendide ville del secolo scorso, rilassanti scorci marini, e a Punta Gorda, un indimenticabile tramonto sul mare.

Ritorniamo all’auto dove proseguiamo la nostra corsa per Trinidad distante 82 km e circa 1 h 20 da Cienfuegos. All’arrivo ci salutiamo con i compagni di viaggio, e impattiamo con la meravigliosa architettura coloniale del posto. Stupiti ed affascinati, procediamo a piedi fino alla nostra casa particular, Hostal Lilì, situata in zona pedonale. L’Hostal Lilì offre un’ottima ed ampia camera con bagno annesso, in casa coloniale, in completa intimità, data anche la discrezione e la gentilezza dei padroni di casa, disponibili ma allo stesso tempo non invasivi. Presenta una suggestiva area all’aperto dove fare colazione con un terrazzino panoramico dove poter scattare foto molto interessanti sulla strada interna con i vecchi tetti rossi e le case coloniche colorate. Appena il tempo di sistemare le valigie, di esplorare la casa e gli spazi esterni e di fare una doccia che ci riversiamo, quando oramai è sera, sulle strade di Trinidad. Trinidad è un gioiello coloniale di estrema bellezza, immerso nella natura, dove piazze e chiese, case colorate e patios, porte e finestre con grate di ferro o di legno, palme e strade lastricate di ciottoli di fiume, presentano un’originalità unica, creando, insieme alle immancabili auto anni ’50, un’atmosfera sognante di altri tempi. Dopo una lunga camminata, ci fermiamo a mangiare sulla panoramica terrazza del ristorante Paladarel Criollo, dove la musica cubana dal vivo e un buonissima cena a base di pesce riscalderanno una serata freschina.

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24 dicembre 2013: In giro per Trinitad

E’ la vigilia di Natale, risveglio di prima mattina per riprendere e fotografare Trinidad immobile e ancora sonnolenta. Simpatica e triste nello stesso tempo, la scena di un maiale, che accompagnato al mattatoio, come da tradizione natalizia, si riesce a divincolare dai suoi carnefici per imboccare una traversa con diversi cubani che lo inseguono. Dopo tante foto e riprese torniamo all’Hostal Lilì per la colazione e per i saluti, dal momento che dobbiamo lasciare l’alloggio, in quanto già occupato per le 2 successive notti. Ci dirigiamo a piedi con le valigie, al vicino El Hostal–Restaurante Rintintin distante 300 metri, anch’esso prenotato on line da casa. El Hostal Rintintin, presenta una splendida terrazza-ristorante affacciata su due delle strade più belle e caratteristiche di Trinidad: Calle Amargura e soprattutto Calle Desengano che conduce dopo 200 metri a Plaza Major. Facciamo amicizia con i simpatici proprietari e dopo aver sistemato le valigie nella piccola ma pulita camera, iniziamo l’esplorazione diurna di Trinidad. Raggiungiamo la splendida Plaza Mayor, il cuore di Trinidad, abbellita da panchine, recinzioni e lampioni in ferro battuto bianco, ceramiche colorate, statue, giardini e palme, e circondata dalla Chiesa Parrocchiale de la Santisima Trinidad ed agli antichi palazzi degli aristocratici di un tempo, adesso musei, come il Museo de Arquitectura Colonial con tinta azzurra e porte bianche, la Galeria de Arte Universal “Benito Ortiz”con tinta gialla e porte verdi, il Museo Romantico (Palatio Brunet) con tinta gialla e porte verdi, e poco più in basso il Museo de Historia Municipal (Palatio Cantero). Quest’ultimo è sicuramente da visitare, non tanto per il museo in sé, quanto per la terrazza cui si accede attraverso ripidi e stretti gradini, che offre una magnifica veduta a 360° su Trinidad.

Dopo aver attraversato il vicino mercatino dell’artigianato su Callejòn de Pena, tra oggetti tipici, biancheria, tessuti e ceramica, lavorati a mano, proseguiamo la passeggiata su Calle Cristo, attorniato da case azzurre, verdi, gialle, verso il Convento de San Francisco de Avis, con il suo raggiante Campanile in tinta giallo-verde con tetto rosso, che non manchiamo di visitare, per poter riammirare sotto una diversa angolazione, il paesaggio armonioso, colorato e mozzafiato di Trinidad con le montagne da un lato e il mare dall’altro. Dalla Plazuela del Cristo ritorniamo indietro su calle Cristo, superiamo la Chiesa Parrocchiale de la Santisima Trinidad e raggiungiamo la scalinata che conduce alla Casa de la Musica, il punto di ritrovo di cubani e stranieri, un bar all’aperto con tavoli sparsi sulle scalinate, dove si può ascoltare e ballare musica dal vivo a qualsiasi ora della giornata, specie dopo le 21, quando si esibiscono gruppi musicali molto coinvolgenti e di ottimo livello. Mangiamo qualcosa sul terrazzino del vicino Ristorante Los Cospiradores situato ai piedi della scalinata della Casa de La Musica. Proseguiamo lungo calle Cristo fino alla Chiesa diroccata de Santa Ana la cui sagoma assume un aspetto spettrale col buio e all’omonima piazza antistante che segna l’estremità nord-orientale di Trinidad e nei cui pressi sorge un’ex prigione spagnola (1844) trasformata nel centro turistico Plaza Santa Ana di cui fanno parte una galleria d’arte, un mercatino di artigianato, un negozio di ceramiche e un ristorante. Lungo le strade di Trinidad è bello sbirciare all’interno delle case della gente, tutte particolari, dotate di patios più o meno belli. Nel pomeriggio ci facciamo condurre col taxi alla vicina Playa Ancon (20 min., 12km.), una spiaggia bianca dalle acque turchesi, ben attrezzata nel tratto iniziale, molto isolata e selvaggia man mano che ci si allontana dagli stabilimenti sulla sinistra. Dopo tuffi, esplorazione della zona, drink e relax, torniamo al nostro Hotel, e ci prepariamo per la serata. Ritorniamo sulle strade di Trinidad, che illuminata dalla luce artificiale, appare particolarmente romantica. In alcuni ristoranti ci sono in bella mostra maiali tostati allo spiedo, che rappresentano la specialità culinaria della serata, come al Restaurante La Parranda dove riusciamo a trovare un tavolo libero, all’aperto, per la cena. Mangiamo ottimo maiale (asado) accompagnato da vino e musica dal vivo, in un’atmosfera gioviale e familiare. Dopo la cena raggiungiamo prima la Chiesa Parrocchiale de la Santisima Trinidad per omaggiare la nascita di Cristo, poi la Casa de la Musica ove ci intratteniamo fino a tardi al ritmo della Salsa cubana.

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15 dicembre 2013: Natale in giro per Cuba 

Trinidad- El Nicho, 1 h 30, 48 km
El Nicho-Valle de Los Ingenios  64 km. 1 h 40 min.
Valle de Los Ingenios-Trinidad 16 km, 24 min.

Risveglio di mattino presto; risaliamo Calle Desengano fino ai ruderi della settecentesca Ermita de Nuestra Senora de la Candelaria de la Popa. Da qui entro circa 30 minuti di cammino in collina si raggiunge il Cerro de la Vigia, alto 180 metri, col vicino radiotrasmettitore, da cui si può avere una magnifica vista su Trinidad, la Valle de Los Ingenios e il litorale caraibico. Ritorniamo per la colazione sul terrazzo dell’Hostal Rintintin. Indi contrattiamo con tassista in Plaza Major per le escursioni alla cascata El Nicho ed alla Valle de Los Ingenios.

Distanti 48 km da Trinidad, le cascate El Nicho del Rio Hanabanilla, fanno parte del Parco Naturale Topes de Collantes nella Sierra del Escambray. La strada per arrivare, nonostante sia piena di tornanti, è molto bella e si addentra sempre più in foreste lussureggianti. All’entrata (10 CUC) un viale alberato conduce in pochi minuti alle prime piscine naturali di acqua cristallina e fresca. Superati alcuni ponticelli ci si ritrova ad altre piscine con cascatelle, fino a giungere alla cascata principale con laghetto azzurro alla base dove si rimane sbalorditi davanti alla bellezza del salto dell’acqua sullo sfondo della natura selvaggia. E’ d’obbligo, nonostante la temperatura dell’acqua non sia attraente, un tuffo e una nuotata. Proseguendo si arriva in cima al sentiero dove si aprono scorci panoramici mozzafiato sulla Sierra. Torniamo a Trinidad, per poi proseguire per altri 16 km e 25 minuti verso la Valle de Los Ingenios, una splendida area immersa nel verde, anch’essa Patrimonio dell’Umanità, famosa in epoca coloniale per la produzione di zucchero di canna, di cui si conservano ancora numerosi siti archeologici e fonti dell’epoca. Le Haciende meglio conservate sono quelle di Manaca-Iznaga, San Isidro, Buena Vista, Delicias, Gaimaro, Magua, tutte costruite in stile neoclassico. Noi visitiamo l’Hacienda con la Torre di Manca-Iznaga, da cui si controllava il lavoro degli schiavi, che ci consente di ammirare uno splendido tramonto oltre che il bellissimo panorama rurale sul territorio circostante. Prima di ritornare, compriamo interessanti collane di semi dai venditori ambulanti all’entrata del sito. Sulla via del ritorno, il nostro autista ci conduce ad alcuni punti panoramici interessanti sulla Valle (come El Mirador bar-ristorante con terrazza dove prendiamo delle noci di cocco). Ritornati a Trinidad, ci prepariamo nella nostra camera per la serata. Abbiamo promesso alla proprietaria di cenare la sera di Natale al ristorante sulla terrazza del suo Hostal Rintintin e sarà una buona scelta. Cena vivace a base di aragosta e birra, con musica cubana dal vivo di sottofondo. Abbiamo ancora un po’ di tempo per raggiungere e salutare la “nostra” Casa de la Musica, di bere un buon mojito e di contrattare con autista, il costo e le tappe della traversata del giorno successivo.

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26 dicembre 2013: Un salto a Santa Clara e Varadero con rientro a L’Avana 

Trinidad-Santa Clara, 96 km.  – 2 h
Santa Clara-Varadero 236 km. 3 h 20
Varadero-L’Avana 150 km- 2 h,20

Dopo colazione sulla terrazza dell’Hostal-Ristorante Rintintin, puntuale all’orario prefissato, ci viene a prendere con la sua auto, un dottore in Ingegneria, per riportarci all’Avana, con tappe intermedie a Santa Clara e a Varadero. E’ indispensabile chiarire con estrema precisione e fermezza le tappe e i tempi di permanenza, perché molti cubani, autisti e non, hanno purtroppo l’abitudine di prendere diversi appuntamenti contemporaneamente e quindi di non rispettare gli orari concordati come successo a noi più volte. Dopo circa 2 ore raggiungiamo Santa Clara, cittadina coloniale situata al centro dell’isola, nella provincia di Villa Clara, circondata da verdi colline ricoperte da vegetazione tropicale. Santa Clara rappresenta il simbolo della vittoria rivoluzionaria ed è rinomata per il Mausoleo di Che Guevara che visitiamo. Esso è diviso in due parti: la prima zona ospita le tombe di Ernesto Guevara e di alcuni compagni caduti in terra boliviana nel 1967; la seconda zona presenta una foto-cronistoria della vita del Che che integra foto ad oggetti di proprietà del medico rivoluzionario argentino, specie risalenti all’epoca dello sbarco con Fidel Castro nel 1956. Dopo la visita, dedichiamo un po’ di tempo al nucleo coloniale di Santa Clara, con una passeggiata al Parque Vidal su cui si affacciano il Teatro de la Carida, il Museo de Artes Decorativas, il Palacio Provincial, e la Catedral de Santa Clara de Asis.

Torniamo in auto ed in poco più di 3 ore di auto raggiungiamo Varadero. Varadero è una località molto turistica situata su una piccola penisola della costa nord di Cuba, nella provincia di Matanzas, caratterizzata da una delle più ampie spiagge dei Caraibi, con sabbia fine e bianca e mare azzurro e limpido, alle cui spalle sorgono decine di villaggi, hotel e complessi turistici che rendono la località estremamente ricettiva ma un po’ anonima, e sicuramente lontana dall’anima cubana. Significativo il detto dei cubani: Varadero no es Cuba, son los Estados Unidos! L’autista ci lascia sulla Playa Azul, dove facciamo una lunga passeggiata; poi andiamo a mangiare in uno dei tanti ristoranti a buffet con vista mare sulla spiaggia, dopodiché ci rilassiamo sulla spiaggia prima di fare un tuffo nell’azzurro intenso di quel mare. Ritorniamo dall’interno percorrendo la zona più centrale della cittadina, lungo l’Avenida 1ra, ove notiamo l’alta concentrazione di locali notturni tra cui ricordiamo i più noti come lo Snack Bar Calle 62, l’Havana Club, Mi Casa Beatles, la Comparsita, Cabaret Eco Disco, la Casa de la Musica. Visitiamo anche
1) la Torre storica di Varadero,
2) il Parco Josone
, uno splendido parco tropicale, dominato da alberi e palme, con un verdeggiante lago e canali navigabili attraversati da ponti e con alcuni bar, ristoranti e giochi per bambini all’interno,
3) il Mercado de Artesanato, aperto dalle 9 alle 18, ricco di souvenir e artigianato locale, a pezzi accessibili,
4) la piccola ma antica chiesa di Santa Elvira
5) il Parque Central molto simile al parco Josone ma più piccolo.

Ritorniamo all’auto e procediamo per l’Avana che raggiungiamo di sera dopo più di due ore. Ci sistemiamo di nuovo alla casa particolar Casa de la Calle Luz Bed & Breakfast. Dopo una pausa sul terrazzo, ci prepariamo per la serata e riusciamo. Procediamo lungo la commerciale calle Obispo e ci fermiamo, solo per stuzzicare qualcosa, in quanto ancora pieni dell’abbondante pranzo, allo storico Floridita, vicino al Parque Central. Il Floridita è un vecchio locale in stile retrò, molto bello ma inevitabilmente turistico, frequentato in passato da Hemingway, ove si pensa sia nato il drink daiquiri. Ceniamo a base di gamberetti, banana fritta e drink daiquiri in un’atmosfera magica con musica dal vivo.

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27 dicembre 2013:  In giro per L’Avana tra arte, Santeria e Mojito

Dopo colazione alla casa particolar, raggiungiamo col taxi, tra calle Espada e calle Arambaru, il Callejon de Hamel, una coloratissima e pittoresca area decorata da murales, sculture e dipinti realizzati con materiale di scarto dall’artista cubano Salvator Gonzales; una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto animata da musica e danza con ballerini vestiti di bianco. Ci facciamo condurre da un simpatico ragazzo incontrato per strada, fuori dal circuito turistico, al vicino caratteristico Agromercado ricco di frutta e carne, frequentato solo da cubani, e in qualche negozio di oggetti religiosi della Santeria, la religione animista di Cuba discendente dagli schiavi africani yoruba, fusa con l’iconografia cattolica imposta dai conquistadores spagnoli. In uno dei negozi compriamo alcune collane utilizzate per i riti e due splendide bambole di colore con vestiti tipici e occhi azzurri, di cui una con vestito e turbante bianco, l’altra con vestito giallo e colorato e turbante celeste. Visitiamo anche la casa di un Santero o guaritore, che insiste nel proporre un rito propiziatorio ad Anna; si accetta per curiosità, ma dopo circa venti minuti di rituale con gesti, benedizioni e singolari preghiere, viene richiesta mancia di 10 euro…. e ci si ride su, va bene lo stesso.

Ritorniamo all’Havana e ci fermiamo per pranzo all’ottimo Restaurante Europa su Calle Obispo. Abbiamo ancora tempo per passeggiare e per raggiungere la Bodeguita del Medio, in Calle Empedrado 207, a pochi passi dalla Piazza della Cattedrale. La Bodeguita del Medio è uno storico bar-ristorante, frequentato in passato da personaggi illustri come Salvator Allende, Pablo Neruda, Fidel Castro, Ernest Hemingway, ecc.. che qui hanno lasciato letteralmente le loro impronte, sotto forma di frasi, firme e disegni e dove si beve uno dei migliori mojito al mondo. Ritorniamo con calma alla nostra casa particolar, prendiamo le valigie e procediamo col taxi in direzione Aeroporto Internazionale dell’Avana per il nostro volo con Air Europa atteso per le 22.30. E’ bene ricordarsi di farsi lasciare al terminal giusto.

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28 dicembre 2013: Il rientro in Italia

Volo tranquillo con poche e lievi turbolenze. Dopo scalo a Madrid, arriviamo a Roma il 28/12 alle ore 17.25 ora locale.